Ricco di emergenze naturalistiche e paesaggistiche, il
territorio compreso fra i comuni di Ofena e Capestrano è
caratterizzato da numerose testimonianze storiche e
preistoriche.
E'
qui che nel 1934 venne rinvenuta la nota statua del Guerriero di
Capestrano alta 2 metri e 9 centimetri, divenuta simbolo
dell'archeologia preromana abruzzese. Ancora più indietro nel
tempo, sempre in questa mite conca, altri reperti testimoniano
la presenza dell'uomo su questo territorio sin dall'età
paleolitica. E' infatti in una grotta situata alle pendici del
Monte Serra che, insieme ad ossa di animali come leopardi e
iene, è stato rinvenuto l'osso di un femore di un individuo
vissuto 80.000 anni fa.
E
nemmeno oggi l'uomo abbandona questa terra. Pochi gli abitanti
di Ofena e Capestrano, ma legati alla loro storia e alle loro
tradizioni, come quella dell'olio e del vino. Soprannominata "il
forno d'Abruzzo", la conca di Ofena e Capestrano è sicuramente
uno dei luoghi più caldi ed aridi della regione. E' questo
microclima che la rende ideale per gli uliveti, i vigneti e i
mandorleti.
E'
qui che sono ubicati gli uliveti fra i più alti in quota
dell'Appennino centrale: il freddo invernale impedisce lo
sviluppo della mosca olearia, e le olive non necessitano di
trattamenti chimici. Spremuto ancora a freddo con le macine di
pietra, quest'olio è quindi sicuramente di prima qualità. Terra
nota anche per le vigne: nel '600 i Medici, signori di Santo
Stefano di Sessanio introdussero un particolare vitigno in
seguito selezionato qua e divenuto il famoso Montepulciano
d'Abruzzo.
Meno fortunata la sorte dei mandorli, la cui coltivazione si
consociava a quella dell'ulivo insieme ad altri frutti
mediterranei come il fico e il bagolaro. Un tempo fornitori
dell'industria di confetti di Sulmona, oggi i mandorli hanno
purtoppo l'unico scopo di incantarci in aprile con la loro
splendida fioritura, conferendo al paesaggio un'aurea da sogno.
Ma
un altro gioiello spicca in questa territorio pieno di sorprese.
Una pianta dal nome forse impronunciabile ma che merita lo
sforzo di essere imparato: Goniolimon italicum, pianta
unica al mondo, fra le più rare in Europa, la sola
rappresentante italiana di un intero gruppo di specie che vive
solo nell'Europa dell'Est e Asia.... elemento prezioso di una
biodiversità in pericolo, tutelata dal Parco e dai caparbi
abitanti di una terra straordinaria.
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